saranno dettagliate con documentazione di supporto nei prossimi giorni, a beneficio di tutti i colleghi - secondo cui:
- il dipendente non opera (pur attraverso il portale Eudaimon) con il sito ufficiale di Booking.com ma una versione ridotta per offerta e penalizzante per le condizioni contrattuali, predisposta dall’operatore “Tantosvago.it”, che contribuisce a questa confusione indicando un sibillino indirizzo mail di contatto (booking.com@tantosvago.it)
- viene offerto un numero di alloggi molto limitato rispetto al sito ufficiale - a parità di destinazione, di date, di durata del soggiorno, del tipo di camera prescelta, del numero dei visitatori - talvolta non raggiungendo neppure il 20% di quelli proposti dal portale ufficiale di Booking
- i prezzi delle soluzioni offerte sono più elevati di quelli del sito Booking.com, con differenze che oscillano tra il 4% fino a oltre il 20% (!);
- è imposto l’obbligo di stipulare un’assicurazione di viaggio, con il vincolo verso una specifica compagnia, obbligo che Booking.com non impone mai ai propri clienti;
- la cancellazione del viaggio ha scadenze e termini penalizzanti rispetto a quelli del sito originale;
- in caso di cancellazione, Tantosvago trattiene sempre una commissione di 10 euro (che si somma alle spese di assicurazione), che Booking non applica ai propri clienti;
- a causa dell’arbitraggio che l’operatore effettua fra le proprie condizioni contrattuali e quelle praticate da Booking, il cliente corre il rischio di pagare penali significative a “Tantosvago” (oltre i 10 euro e il costo di assicurazione)
- in caso di indennizzo erogato dall’assicurazione (obbligatoria) per i casi di cancellazione del viaggio per “gravi motivi”, il rimborso viene erogato non al dipendente, ma a Tantosvago, che rilascia all’assicurato solo un “buono” di pari importo per altro viaggio, da fruire obbligatoriamente entro 12 mesi dalla cancellazione. Inutile dire che la cancellazione gratuita del vero Booking.com comporta invece l’immediata e integrale restituzione del contante al cliente (nei casi eventuali di pagamento anticipato), senza alcun vincolo successivo.
In linea di principio, il Sindacato Indipendente ritiene naturalmente legittimo che un operatore offra sul mercato pacchetti di viaggio e li distribuisca a chi desidera acquistarli, ma ritiene anche che la presenza di intermediari nella catena produttiva andrebbe sempre ben evidenziata, tanto più se il loro ruolo determina variazioni significative delle condizioni contrattuali per i “beneficiari” del portale di welfare interno, legato alla Banca d’Italia da obblighi contrattuali.
Appare peraltro singolare che i colleghi possano essere liberamente indotti a credere di aver a che fare con “Booking.com”, con tanto di annuncio nel portale Eudaimon, mentre si tratta con altro soggetto che - come evidenziato - si differenzia dall’originale per prezzo, opzioni disponibili, obbligo di assicurazione, condizioni contrattuali e di cancellazione.
A tale proposito, chiediamo con assoluta urgenza - tenuto anche conto della rilevanza in pieno periodo estivo - di ricevere chiarimenti sulla vicenda, informazioni sulle forme di monitoraggio che le competenti strutture della Banca esercitano sull’operato di Eudaimon, valutazioni dell’Amministrazione sulla condotta della società aggiudicataria dell’appalto, comunicazioni sulle iniziative eventualmente assunte per evitare spiacevoli “equivoci”.
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Nell’occasione, si rammenta di aver da tempo proposto domande specifiche sulla rimborsabilità delle sedute ergonomiche per lavoro da remoto, tuttora in attesa di risposta.
Distinti saluti.
LA SEGRETERIA NAZIONALE SIBC