Buongiorno a tutti, lunedì abbiamo cercato di ricostruire come e perché il Consiglio di Amministrazione della CSR è arrivato a sottoporre ai soci questo progetto di riforma dello statuto, e abbiamo anche cercato con argomenti logici (speriamo) di spiegare perché approvare il nuovo statuto significa sottrarre molto potere a noi soci, per darlo in mano ad altissimi ex dirigenti pensionati molto controllati dalla Banca.
Abbiamo cioè spiegato perché voteremo NO: in sintesi estrema, perché è bene che gli interessi dei soci siano gestiti da chi risponde ai soci del proprio operato, e non da chi risponde alla Banca d’Italia e i soci li vede col binocolo.
PER VOTARE NO, BASTA LEGGERE I VOLANTINI DEL SI
Ma dobbiamo riconoscere che le migliori ragioni a sostegno del NO vengono fuori dalla lettura dei volantini che appoggiano il SI. Bisogna dire che lo schieramento che vota SI è vastissimo: ci sono (pare) sei sindacati su otto, il vertice della Banca e anche delle manine frenetiche che passano le veline ai giornali per scrivere articoli che infangano la Cassa.
La scorsa settimana, oltre al volantino teleguidato di Libero, abbiamo letto i comunicati della CISL e della CGIL, comunicati - bisogna dire - molto diversi fra loro. Da un lato abbiamo la CISL, che dice di SI e spiega perché bisogna dire di SI, con motivazioni magari inquietanti ma a suo modo coerenti.
CGIL: VOTARE SI... PERCHE' CI HANNO COSTRETTO
Dall’altro lato abbiamo la CGIL, che scrive uno striminzito volantino in cui dice di votare SI, ma con motivazioni che indurrebbero uno normale a votare NO. Un volantino quindi un po’ bipolare, chiaramente influenzato dall’esigenza di tenere in piedi la nuova alleanza con la Falbi (che infatti vota NO), che giocoforza porterà ognuno dei due sindacati a dire tutto e il contrario di tutto su qualunque argomentoper tenere insieme capra e cavoli, non far scappare a gambe levate gli iscritti (non tutti, almeno), “ma anche” non indispettire l’ingombrante alleato.
La CGIL, dopo anni a dire che noi e la Falbi accusavamo la Vigilanza di un comportamento non sempre corretto nei confronti della Cassa, parte sparata con una critica all’ispezione di Vigilanza: critica peraltro sbagliata.
Sostiene il sindacato rosso (si fa per dire): “le pessime conclusioni dell’ispezione svolta dalla vigilanza non hanno tenuto conto della diversità di comportamento” dei componenti degli organi. Veramente, se i fatti non disturbano troppo, dobbiamo dire che non è per niente vero: basta leggere la parte aperta dell’ispezione e si scopre che c’è un esponente aziendale che viene salvato dalla constatazione del “bordello generale”. Solo che non siede in Consiglio, ma nel Collegio sindacale, e solo che non è della CGIL, ma è il sindaco indicato dal SIBC. Se di tutti gli altri la considerazione è uniforme, non è perché la vigilanza fa di tutt’erba un fascio: è che quell’erba è un fascio - anzi: uno sfascio!
Sostenendo il SI, la CGIL comunque introduce una serie di motivazioni validissime per votare NO. Esempio: si chiedono “E’ la migliore proposta possibile?”, e poi si rispondono pure: “NO”. Questa proposta “è il frutto di un compromesso” tra Vigilanza e Consiglio di Amministrazione. Ma perché non ne avete approvata una migliore, allora? Siete maggioranza nel Consiglio di Amministrazione, o non ve ne siete accorti? Vi hanno puntato una pistola alla tempia? Oppure, per evitare sanzioni per i vostri consiglieri, che come gli altri si sono dimostrati pessimi amministratori, avete deciso che noi 16.000 soci dobbiamo regalare la Cassa alla Banca? Se è questo il problema, ci conviene fare una colletta e pagarla noi la sanzione a questi amministratori alti dirigenti indigenti. Basta che escano a mani alzate dalla CSR e non si facciano più vedere.

Una coerenza cristallina: di questo passo, ci aspettiamo altri volantini in cui la CGIL proporrà di far risolvere il problema della crisi finanziaria internazionale a Callisto Tanzi o a Bernard Madoff oppure - trattandosi della CGIL - a Giuseppe Mussari del Montepaschi.
CISL (E DASBI): VOTARE ARMONIA, VOTARE PENSIONATI
Qualche parola sul volantino della CISL, che più che proporre di votare SI propone direttamente di “votare Vigilanza”, perché “bisogna operare in armonia con l’Organo di Vigilanza”, il che è un po’ bizzarro perché avevamo sempre pensato che la Cassa dovesse lavorare in armonia con i soci e con le leggi, e che la Vigilanza dovesse fare il suo lavoro, senza guardare in faccia nessuno, né armonica né disarmonica.
L’altra cosa - oggettivamente divertente - è che la CISL inneggia a questa modifica statutaria perché fra l’altro “introduce le quote rosa e il ricambio generazionale”. Ora, capiamoci: delle quote rosa si può pensare bene o male, ma non è che se non ci sono le quote rosa uno è obbligato a candidare solo maschi.O forse si, perché nell’attuale Consiglio è stata eletta una sola donna. Solo che non l’ha candidata la CISL: l’avevamo candidata noi! La CISL aveva candidato invece un maschio (in “quota voltagabbana”), che peraltro doveva essere “consigliere indipendente” della CSR, mentre invece di indipendenza nel Consiglio se n’è vista poca o niente, salvo che dalle norme interne della Cassa.
Per quanto riguarda il ricambio generazionale, siamo al “sublime”: di quale ricambio generazionale si parla? Le nuove regole imporrebbero infatti un Consiglio di Gestione formato esclusivamente da pensionati (ex dirigenti della Vigilanza). Il ricambio effettivamente c’è, ma nel senso di spazzare via ogni ipotesi di gestione da parte di persone in età lavorativa: anche a 65 anni si è pericolosamente giovani. Sia chiaro a tutti: niente contro i pensionati, ma se anche per legge c’è una e una sola generazione che può gestire la Cassa, la cosa a noi non piace affatto (alla CISL sì, e pare persino al DASBI, il che ci stupisce un poco... ma davvero poco!).
Per cercare di rassicurarci, la CISL proclama: anche se passano le modifiche statutarie ”la Cassa è sempre stata e resterà di proprietà dei suoi Soci-azionisti” (infatti non sono riusciti a inserire l'esproprio proletario: sarà per la prossima volta). Suona come due che si lasciano e uno dice all’altro “ti ricorderò per sempre”. Ma chi ci crede? Il problema non è la proprietà, ma la gestione. Come se uno lasciasse gestire il portafoglio di cui è proprietario, con i soldi dentro di cui è proprietario, a qualcun altro: “tieni, gestiscilo tu, poi tra tre anni me lo riporti”. Non si è mai visto!
Tralasciamo il fastidio, per tutti i soci della CSR, di vedere veicolate da un volantino sindacale le minacce odiose (e infondate) del Servizio PINE di “rivedere i termini della Convenzione in caso di non approvazione da parte dei Soci delle suddette modifiche statutarie”. Lasciamo perdere, salvo che ci attendiamo che la Banca d’Italia smentisca formalmente e pubblicamente chi le attribuisce un comportamento infantile e ricattatore - o la Cassa o la vita, se non fai come dico io ti rompo il giocattolo - per costringere i soci a votare SI.
LE VELINE AI GIORNALI, CHI LE PASSA E PERCHE'?
In chiusura, permetteteci una piccola postilla sulle veline ai giornali. Qualcuno strumentalmente ci accusa da tempo di scrivere cose che - se conosciute all’esterno - possono ritorcersi contro la Banca, peggio ancora se con lo strumento video (evidentemente pensano che i giornalisti siano analfabeti e non sappiano leggere i volantini). Ora, chiariamo un punto: i nostri filmati su YouTube sono “non indicizzati” ("unlisted"), che vuol dire che chi li cerca non li trova: deve proprio ricevere da qualcuno via mail un link specifico: ma se uno spedisce fuori un link, può spedire fuori qualunque volantino.
Analogamente il nostro blog non è ricercabile su Google: chi va su Google e cerca “sibc governatore” non trova le nostre cinquanta lettere al governatore, ma soltanto un pdf del primo incontro con il governatore Visco (quello in cui disse che per dieci anni non si parlava di Filiali) e una dichiarazione del 2005 in cui l’allora segretario Massimo Dary affermava che il Governatore Fazio e il suo Direttorio dovevano andarsene, per le responsabilità nella storia dei furbetti del quartierino. Nient’altro.
Oggi abbiamo invece i furbetti del volantino. Da tempo chiediamo ufficialmente alla CSR che renda pubblici e accessibili ai soci documenti essenziali per capire quello che succede: nemmeno ci rispondono, anche perché non avrebbero motivazioni. Ma sui giornali invece escono notizie riservatissime, anche su verbali interni della Cassa. Li può mandare solo chi ce l'ha.
Qualcuno poi manda anche i volantini di altri Sindacati ai giornali, affinché li utilizzino, così poi diffidano quei sindacati a non scrivere più perché “altrimenti si infanga la Banca”. Guardate, preparatevi perché nelle prossime settimane scriveremo cose gravi, sulla CSR e su molto altro. Ci dispiace, ma lo faremo perché i soci devono sapere quello che succede nella Cassa, e i colleghi devono sapere che succede in Banca.
Quello che infanga la Banca d’Italia sono le discriminazioni fra persone aventi pari dignità: non chi le denuncia. Noi continueremo a fare il nostro dovere, voi date forza al SIBC!