E’ possibile rompere il muro di omertà che circonda tante vicende di cui le colleghe e i colleghi pagano le conseguenze ogni giorno?
E’ possibile farlo, e al tempo stessi essere anche premiati da una crescita costante delle adesioni? (fatto del tutto unico fra gli otto sindacati della Banca, da più di un anno a questa parte, n.d.r.)
E’ possibile. Ha costi personali non indifferenti, ma è possibile.
Da tempo riceviamo lodi alla “comunicazione” del SIBC. Come scriviamo bene, che bell’idea quella dei video, fantastiche newsletter, eccetera. Lodi che provengono sia dai nostri iscritti, sia dai non iscritti. Fatto molto positivo, perché è importante confrontarsi con tutti e non solo con il proprio ombelico.
Però quello che conta e che rende particolarmente gradite le comunicazioni del SIBC non è il contenitore, non è il video, non è il fatto che scriviamo in italiano e non in vetero-sindacalese, cosa che comunque aiuta.
Quello che viene realmente apprezzato è il contenuto. E’ quello che diciamo.
E’ il fatto che abbiamo un messaggio chiaro, trasparente che arriva ai colleghi in modo diretto.
E’ il fatto che possiamo permetterci di svelare le magagne della Banca, perché non chiediamo sottobanco favori che perpetuano quelle stesse magagne che denunciamo.
E’ il fatto che noi negoziamo con la Banca solo sopra il tavolo, non sotto il tavolo come magari fanno altri.
Chi fa mille giravolte, non può permettersi di proporre una raccolta come questa, con venti mesi di denunce, informazioni, proposte, rivelazioni, prese di posizione chiare sui fatti che avvengono. Sarebbe un auto-impallinamento. Non potrebbero mai farlo quei sindacati che, come FALBI-CGIL-UIL, stanno in questi giorni svelando l’ennesimo salto mortale verso una “nuova ed eterna alleanza”, in barba alle convinzioni e ai principi dei loro iscritti e a quanto dichiarato da sempre dalle rispettive dirigenze.
La nostra vera forza è nel mettere al “centro del dibattito” quello che non funziona per i colleghi, perché noi non chiediamo niente per chiudere gli occhi, niente per tapparci la bocca, niente per girarci altrove.
Non lo faremmo comunque.
Quello che non funziona, non funziona. E quello che non funziona va cambiato, perché in Banca ci sono le intelligenze e le risorse necessarie per migliorare questo posto di lavoro, a beneficio di tutti.
E’ per questo che anche durante l’estate, e al ritorno dalle vacanze, lavoreremo insieme a voi, ascoltando ciascuno di voi, per il cambiamento, quello vero.
Intanto, buona estate a tutti, dal Sibc!
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