Gentile Presidente della C.S.R.,

Sia chiaro. Comprendiamo la naturale ritrosia del Consiglio da Te presieduto nell’affrontare e risolvere questo specifico tema. Trattandosi di provvidenze per studenti meritevoli, parlarne in un Consiglio che è riuscito a NON fare nulla di quanto promesso ai soci in occasione delle elezioni di quasi due anni e mezzo fa, è un po’ provocatorio. La meritocrazia in certi ambienti e presso certi sindacati non è un titolo di merito. E’ il contrario: è come parlare di corda in casa dell’impiccato.
Tuttavia, sperando di non urtare la suscettibilità di alcuno, Ti segnaliamo che molti soci della Cassa vorrebbero tanto avere notizie riguardanti la richiesta di borsa di studio in argomento. Alcuni addirittura osano pensare che, dopo quattordici (14) mesi dalla scadenza del termine perentorio per presentare le domande, avrebbero quasi maturato il diritto di ricevere dalla Cassa una “tempestiva risposta”.
Dalle poche notizie di cui disponiamo, sembrerebbe che uno dei motivi scatenanti il ritardo sia la richiesta, che la Cassa ha avanzato alle Università straniere, affinché ciascuna traduca in parametri italiani le votazioni ottenute dagli studenti presso il proprio ateneo.
Stupisce che la Sorbona, Oxford o Cambridge non siano subito scattate sull’attenti davanti a una richiesta così perentoria e di alto standing internazionale.
Stupisce che la Sorbona, Oxford o Cambridge non siano subito scattate sull’attenti davanti a una richiesta così perentoria e di alto standing internazionale.
Altre voci, più maliziose e quindi certamente non degne di considerazione, parlano invece dei soliti litigi, dispettucci, capricci e ripicchette interne al Consiglio, magari su qualche singola pratica “contesa”. Ciò, a dire il vero, ci rassicurerebbe molto, perché siffatte diatribe nascono regolarmente da esigenze di “reciproci accomodamenti”, e però trovano anche immancabile soluzione nel momento in cui l’accomodamento viene raggiunto. Basta pensare a come sono state regolate le complesse questioni della beneficenza, o degli appalti: una soluzione si trova sempre, no?
Poi, certo, ci sarebbero anche i soci a cui pensare. O le norme da osservare, comprese quelle interne alla Cassa. O i tempi e le modalità delle domande di mutuo o finanziamento da rispettare, come evidenzieremo analiticamente a settembre.
Ma, Tu dirai, una cosa per volta. La più facile sembra proprio questa: che, per rispetto dei soci della Cassa, non lasciaste passare altro tempo, per non finire “fuori corso”.
Anche perché, gli studenti fuori corso pagano rette universitarie più elevate. E voi, quanto pagherete per le borse di studio in arretrato?
PS: sono state finalmente sanate le irregolarità sui conti di moltissimi correntisti, per duplici addebiti derivanti dall’uso del bancomat, che i soci hanno appreso dalla comunicazione del SIBC del 26 giugno (molti colleghi ci hanno segnalato anche irregolarità per ulteriori giornate rispetto a quelle indicate, n.d.r.).
Il fatto che tale ordine di rettifica e restituzione delle somme sia avvenuto con oltre un mese di ritardo dalla “data valuta” e con due settimane di ritardo dalla “data contabile” del primo “doppio addebito”, e senza che nessuno abbia sentito l'obbligo di avvisare i soci è estremamente grave ed è coerente con quanto dicevamo in tema di meritocrazia in premessa.
Il fatto che la restituzione sia avvenuta solo dopo la denuncia dell’unica Organizzazione che in questi anni, tra i soci e il clientelismo, ha regolarmente scelto i soci, è solo una "fortuita coincidenza". Naturalmente.
Resta l’alternativa che i sistemi di controllo siano tarati a misura di Consiglio della CSR. Si attivano solo se un sindacato parla. Altrimenti, restano nella modalità automatica "chi-se-ne-frega-dei-soci".