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venerdì 5 luglio 2013

Bando alloggi o bando agli alloggi?

(volantino aggiornato alle ore 13.00 ca. del 5 luglio)
Riceviamo una stralunata comunicazione dalla CGIL relativa all’assegnazione degli alloggi di Banca dello scorso marzo, e al contenzioso che ne è seguito fra un collega - escluso dalla graduatoria perché le evidenze del Catasto e quelle dei Registri immobiliari ne certificavano la qualità di proprietario di immobile in Roma, e in quanto tale privo dei requisiti di partecipazione alla gara - e l’Amministrazione.

Sulla vicenda, la CGIL scrive alcune “non verità” che - senza polemica - ci permettiamo di evidenziare agli incolpevoli lettori, ignari di questa illuminante vicenda:

  • i colleghi la cui posizione è "sub judice" e va tutelata sono sei, non solo uno, come di seguito spiegheremo;
  • la sentenza del TAR ha accolto un’istanza “cautelare” e quindi “sospeso” il provvedimento impugnato in attesa di sentenza definitiva, cosa che l’Amministrazione aveva peraltro già fatto in autonomia al sorgere della vertenza;
  • prima del ricorso al TAR, proprio per tenere conto della sostanza dei fatti più dei vizi di forma determinati (sembra) dall’Agenzia delle Entrate, risulta che il Servizio Gestioni Immobiliari avesse proposto al collega escluso 42 (quarantadue) alloggi già disponibili e pronti per il prossimo bando di gara;
  • questi 42 alloggi sono stati rifiutati dal collega (a suo dire, in quanto non equiparabili a quello da cui era stato escluso, ndr), che ha quindi preferito intraprendere le vie legali, come peraltro suo diritto;
  • nel frattempo, altri cinque colleghi - che non hanno la benché minima responsabilità di quanto accaduto, ma che tuttavia non sembrano in cima ai pensieri della CGIL quanto il collega escluso - sarebbero “colpiti” dalla immissione dell’escluso in graduatoria, e quindi sono "sospesi" pure loro, pur avendo ricevuto formale comunicazione dalla Banca per l’assegnazione di uno degli alloggi richiesti, con tanto di data utile per l’ingresso in casa;
  • molti di loro avevano naturalmente dato disdetta dei rispettivi contratti di affitto, organizzato traslochi, spostamenti delle famiglie e, soprattutto, iscritto i figli in scuole limitrofe all’alloggio assegnato;
  • la vertenza in atto, che non è affatto conclusa, determina uno slittamento dei tempi incompatibile con una normale vita familiare nel tempo che intercorrerà fino alla sentenza definitiva;
  • fino all'11 giugno nessuna informativa sulla vicenda era stata resa ai membri della Commissione sulla vicenda dalla Banca;
  • la mail del rappresentante del SIBC in Commissione alloggi evidenziava questo problema: “il combinato disposto del ricorso presentato e dei "tempi della giustizia" - unitamente alla remissione del mandato dei membri Cgil in Commissione - rischia di paralizzare la situazione, con danni incalcolabili per chi attende nuove gare e ...per gli incolpevoli colleghi che si sono fidati della comunicazione della Banca di assegnazione degli alloggi ora "sub judice" per dare disdetta di locazioni in corso, iscrizione di figli a scuola, ecc.” invitando la Commissione a riunirsi per “attivarsi subito per porre rimedio alla situazione, anche offrendo immediatamente eventuali soluzioni alternative (analogamente a quanto fatto per il collega escluso) per chi rischia di trovarsi, a breve, in mezzo a una strada, o a dover fronteggiare situazioni familiari estremamente sgradevoli, in attesa di una sentenza definitiva che avrà tempi lunghissimi”.
Non comprendiamo cosa ci sia che non va in questa posizione, ma ce ne faremo una ragione. Tuttavia, poiché chiamati in causa, ci permettiamo di far notare ai colleghi una piccola verità di fatto: le dimissioni dalla Commissione Alloggi dei membri della CGIL creano un vulnus in grado di pregiudicare due appuntamenti fondamentali a cui guardavano con interesse centinaia di colleghi interessati:
  1. la correzione di alcuni limitati aspetti del nuovo Regolamento, come una migliore specificazione del concetto di “reddito complessivo”, ai redditi occasionali (borse di studio, ecc.), e ai periodi parziali di assenza, nonché l’attenuazione degli effetti di esclusione dalla gara per errori materiali non significativi per la graduatoria, da correggere d’ufficio e non determinare l’esclusione dei richiedenti;
  2. la conseguente, già annunciata, uscita di un nuovo bando di gara entro l’anno (per il quale sappiamo quindi che già nel mese di aprile erano disponibili 42 alloggi!).
Ognuno, come dice la CGIL, si assuma le proprie responsabilità.
Noi chiediamo che si riunisca la Commissione, trovi una soluzione per la vicenda e vada oltre, occupandosi anche di tanti colleghi che non hanno nome, non hanno magari dirette tutele sindacali, non sono rappresentanti né di Tizio né di Caio, ma avrebbero bisogno che si trovassero soluzioni ai problemi, che venisse bandita una nuova gara, che i lavori di ristrutturazione avessero qualità e tempi degni di questo nome.
Insomma, che si facesse quel che si deve. Se invece gli attori della vicenda non si occupano di questi aspetti, la CGIL ci fa un favore a ricordare che “quasi ogni giorno il SIBC mette sotto accusa la Banca (spesso, purtroppo, anche gli altri sindacati, nessuno escluso)”. 
Quando abbiamo ragione, è un titolo di merito.

Post scriptum: a seguito di questo volantino, si è rivolto a noi il collega escluso dalla graduatoria, evidenziando ulteriori elementi di valutazione della vicenda rispetto a quanto riportato nello stesso volantino della CGIL di questa mattina. Tali elementi, se confermati, renderebbero ancor più necessaria una tempestiva convocazione della Commissione, come peraltro già richiesto da vari sindacati e anche nella mail sopra citata del rappresentante SIBC in Commissione, per trovare in tempi rapidi una soluzione a tutela delle ragioni di tutti i sei colleghi interessati.