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lunedì 6 febbraio 2012

La scomparsa della CSR - seconda parte


Buongiorno a tutti, scusate le condizioni ma più della neve e dei volantini della Cgil, poterono i mali di stagione!
Eravamo quindi rimasti al dato di fatto che:
- dal punto di vista giuridico, la Cassa è obbligata dalla Convenzione con la Banca d’Italia a trattare i propri soci come le banche trattano i propri dipendenti;
- dal punto di vista economico, per fortuna, la Csr non è così malmessa come vogliono farci credere, visto che può sopportare maggiori costi per 4,2 milioni di euro annui per incrementare la remunerazione dei conti correnti dello 0,25% .
Aggiungiamo pure che, dal punto di vista dei flussi di cassa, già oggi è possibile stipulare un mutuo al tasso BCE (1%) più lo spread dello 0,50%. Si dirà: ma che c’entra, quello è un mutuo a tasso variabile! Vero, ma si può optare per il mutuo a tasso variabile a rata fissa, per cui ciascuno può decidere che per 25 anni la CSR introiti l’1,5% di interessi sul mutuo erogato.
Introdurre il mutuo all’1% comporterebbe minori flussi in entrata pari a 500 mila euro ogni 100 milioni di mutui erogati, per 25 anni. Pensate che dramma... Questo, quindi, per ribadire che il mutuo agevolato per l’acquisto prima casa si può fare, si tratta semplicemente di scegliere se vogliamo che i benefici veri della CSR vadano a vantaggio di tutti o solo di una parte del personale. Ricordate quel collega di cui parlammo la scorsa settimana? “La CSR è un bene comune se dà servizi a tutti”. Altrimenti che bene comune è?

Nel frattempo, il tempo passa e il consiglio di amministrazione non sembra ancora in grado di occuparsi delle vere priorità dei colleghi.
Il 22 dicembre, è stata sottoposta a votazione (e secondo alcuni, approvata) una norma epocale che modifica – udite, udite! – i poteri di firma dei documenti.
Ora, chi di voi, tornando a casa la sera, non si sentiva chiedere dai familiari: “allora, li hanno cambiati i poteri di firma?” Ammettiamolo: quello è il problema fondamentale, mica quello dei tempi di erogazione dei prestiti, o - non sia mai - dei tassi dei mutui. La gente vuole la revisione dei poteri di firma, così come - spegnendo la luce del comodino - pensa a come aumentare la remunerazione di consiglieri e sindaci.
Scherzi a parte, pare che quella proposta e quella delibera fossero pure contrari allo Statuto della Cassa. Lo Statuto dice infatti che (Art. 27) Il Presidente ha la firma sociale. Aggiunge poi (Art. 32) che Il Consiglio ha la facoltà, su proposta del Presidente, di delegare la firma ai componenti del Consiglio e ai membri della Direzione.
La delibera, si dà il caso, non è stata proposta dal Presidente, ma dai consiglieri di minoranza diventata maggioranza, e sottrae al Presidente una serie di poteri di firma. Vi pare conforme a Statuto?
Peraltro, sempre lo Statuto stabilisce che Le deliberazioni sono prese con il voto favorevole della maggioranza dei presenti.
ma pare che in quel caso i presenti fossero 10, i voti a favore 5, contrari 4, astenuto 1. Cinque voti a favore su 10 presenti non ci sembra esattamente la maggioranza dei presenti, ma forse questa minoranza diventata maggioranza può riscrivere pure le regole della matematica.

Anche questo fa capire che il tema dei rapporti di governance interni alla Cassa ricordano più i saloon del Far West che una banca normale.
Ovviamente, anche se qualcuno ci mette in bocca cose mai dette e mai scritte, noi non mettiamo affatto in dubbio la professionalità dei lavoratori della Vigilanza, che conosciamo bene.
Discutiamo semmai scelte politiche di livelli ben superiori.
Diciamo ad esempio che intervenire con lettera scritta in appena sei giorni dalla delibera della Commissione Finanza, che approvava all'unanimità il progetto del mutuo all’1%, è una cosa sacrosanta, se si fa per cose che si ritengono gravi (non quelle coerenti con la Convenzione tra CSR e Banca d’Italia) se si fanno le pulci anche ai vari Geronzi e ai vari Profumo tanto quanto ai volantini sindacali sulla CSR, e soprattutto se si interviene ogni volta che in CSR accade qualcosa di grave - e ci avevano insegnato che le regole statutarie sono importanti.
Ci resta solo da sperare che presto ai soci della Cassa sia restituito il potere di decidere chi governa e per fare cosa.
Le polemiche le lasciamo a chi non ha argomenti sindacali, noi vi invitiamo sempre a guardare alla sostanza delle cose e non al colore delle bandiere.
Arrivederci a tutti, buona settimana.